martedì 14 ottobre 2014


i-n-v-e-r-t-e-r
da un’idea di Saverio Bertrand
a cura di Aldo Taranto

Ex Convento del Ritiro
Siracusa

13 Aprile / 4 Maggio 2014



LALEÑA KURTZ - SEBASTIANO MORTELLARO
MELA SALEMI – MAX ZARRI
SAVERIO BERTRAND – GIOVANNI FAVA
GIUSEPPE BOMBACI – SANDRA RIZZA
GERMANA FALCO – AURORA MICA
MAX MENSA – ALDO TARANTO

6 coppie di artisti: ciascuno espone se stesso all’altro recuperando le energie creative in un moto reciproco, suono di richiamo, l’uno dell’altro e all’inverso.

                                                                                                                                                       


Ogni mostra è una possibilità circondata da molte altre possibilità che vale la pena di esplorare.
(Marcel Broodthaers)
inverter è. In quanto macchina di produzione, produzione e consumo in coincidenza, essendo inseparati i momenti del produrre e del consumare,  inverter è. E’ un circuito energetico, non però definito in chiusura, ma indefinito. Il senso dell’arte è ricercato fuori dalla divisione produzione/mercato. Mercato-scambio di cosa? Di modi di produrre, di sospensioni emotive, di stili di vita. Faccio mercato della forma dell’esistenza rendendo visibile, nei gesti, nel corpo, nella maniera di vestirmi, nella maniera di comportarmi e di vivere, la verità stessa. In tal modo ci si “espone” sorprendendosi. Non il desiderio di sorprendere dunque, ma di sorprendersi. Macchina-desiderio di esporsi. Macchina di produzione in quanto frizione di identità. Non un dispositivo per cui l’alternanza io-tu è legge. Nel flusso inverso non c’è alternanza di soggetto-oggetto, di io-tu. C’è “in mezzo” uno spettacolo, nell’intervallo io-tu. Dov’è l’arte mia? Dove l’arte tua? Mi sorprendo a trovarla dove non pensavo che fosse, dove non volevo cercarla. La macchina-desiderio non limita i dati al confronto, non li cede alla biologica seduzione del contagio-contaminazione, nel transfert la macchina-desiderio cede al transfert.

I senza-mercato soffrono il non senso e il confine stretto dell’intimo dialogo: l’arte è l’amoroso, l’amato sé, il narciso specchiato - danza esangue ed entropica.    

Oggi si va per mode, anche ieri. La moda è l’attuale che si detta, per cui ogni cosa che si fa deve vestire l’abito dell’attualità, di quel che detta. Ma una cosa è il vestire un’altra l’indossare. Il mio corpo indossa, il vestire sta all’indossare come il consenso della cultura sta al coraggio dell’arte nella sua barbara verità.
Aldo Taranto

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